Presentazione
La nostra Mission
L’obiettivo è chiaro, direi limpido nella sua razionalità, e il ruolo che riveste la scuola è nello stesso tempo tanto evidente quanto complesso. Dal semplice assunto di un DIRITTO si passa ad un sistema ricco ed articolato di DOVERI e di responsabilità.
Sono responsabilità che riguardano ovviamente gli aspetti dell’istruzione e della definizione della didattica curricolare, ma anche attività non direttamente riferibili all’insegnamento e riconducili alcune a fattori gestionali (le questioni amministrative e burocratiche, le pubbliche relazioni, la tutela della salute e della sicurezza, …) ed altre squisitamente legate alla sfera educativa ed alla partecipazione diretta alla comunità. Qui rintracciamo i valori fondanti dell’attività scolastica, i nostri valori di riferimento, per garantire il SUCCESSO dei nostri studenti, ovvero per accompagnare ciascuno di loro ad ottenere il “massimo” in rapporto alle proprie caratteristiche ed alle proprie aspettative, secondo il principio di personalizzazione dei percorsi formativi. Noi vogliamo e crediamo in una scuola che valorizzi:
√ la persona, in quanto unica, irripetibile ed originale. Una scuola che riesca a prestare attenzione alle specifiche attitudini e capacità individuali, alle molteplici espressioni dell’intelligenza umana, all’impegno personale che ciascun allievo manifesterà secondo peculiari stili cognitivi e metacognitivi, così da esser capace di valorizzare le eccellenze nei diversi ambiti disciplinari e relazionali-sociali.
√ la comunità, in quanto luogo di confronto, di dialogo, di convivenza e di crescita. Una scuola che riesca a far sbocciare in ogni individuo il rispetto della comunità in cui vive, cresce e si relaziona, che ne esalti lo spirito civico, il senso di appartenenza e le capacità di saper includere/accogliere le diversità individuali, religiose, etniche e culturali, acquisendo un habitus democratico ed interculturale per giungere al riconoscimento di una cittadinanza senza confini, dove non esiste il timore di sentirsi diversi, perché tutti riescono a pensarsi quale risorsa valoriale e culturale per il proprio contesto sociale e per l’intera società.
√ l’orientamento, in quanto aiuto alla persona o al gruppo, ad affrontare un processo decisionale per giungere ad assumere una determinata scelta. Una scuola orientativa che metta l’individuo nella condizione di prendere coscienza di sé e di far fronte, per l’adeguamento dei suoi studi e della sua professione, alle mutevoli esigenze della vita, che consideri la persona come l’agente principale del suo stesso sviluppo ed ogni scelta come azione che ponga l’individuo al centro dell’attenzione. La scelta, la decisione maturerà così all’interno di un progetto personale in cui l’individuo sarà considerato nella sua globalità, nelle sue diverse dimensioni psicologiche (aspetti cognitivi, affettivo-emotivi e sociali), e l’orientamento diventerà competenza, quella di auto-orientamento nell’arco della vita.
Quanto detto costituisce per noi un obiettivo irrinunciabile, costituisce la nostra MISSION, ed è inevitabilmente connesso al buon funzionamento della nostra scuola, alla qualità complessiva del servizio offerto. Sulla qualità del “servizio scuola” occorre però intendersi.
Si dice spesso in campo aziendale che la qualità è ciò che soddisfa le attese del cliente, ma nella scuola chi è il “cliente”: l’alunno? la famiglia? la società? E ancora: quali sono le sue reali attese? Sono domande legittime la cui risposta, tuttavia, non è così evidente, perché come troviamo in numerosi studi ed illustrazioni, è molto difficile capire, realizzare od offrire quello che il cliente “utente” chiede e spesso il risultato si discosta completamente da quanto desiderato.
Noi crediamo che per un servizio come quello scolastico le attese non coincidono quasi mai con i desideri iniziali, che sono estremamente soggettivi e mutevoli, ma che dovrebbero essere correttamente costruiti mediante un “contratto” che l’organizzazione erogatrice stabilisce con l’utente.
Nel caso della scuola, il contratto è di tipo formativo ed ha come base il POF.
Il Piano dell’Offerta Formativa comprende la mappa delle decisioni da assumere per garantire la qualità del servizio di ogni specifica istituzione scolastica, è elaborato ascoltando e raccogliendo le proposte degli utenti, ma anche nel rispetto delle norme ordinamentali e sulla base della competenza e della deontologia professionale del personale della scuola. Si tratta di un lavoro condotto in estrema sinergia perché il POF nasce attraverso spunti e riflessioni di tutti, docenti e non-docenti, lo scambio di esperienze e la ricerca costante di soluzioni migliorative per la definizione dei programmi, degli obiettivi, delle verifiche, delle metodologie.
La struttura del POF che presentiamo si compone di tre parti:
- una parte ricognitiva interna ed esterna che individua, attraverso ricerche, indagini e studi, le caratteristiche del territorio e della scuola in merito sia alla situazione demografica e socio-culturale del contesto e degli alunni, sia alle peculiarità ed esigenze formative, sia alle risorse finanziarie, materiali, strutturali, culturali e professionali;
- una parte progettuale, che definisce gli aspetti educativi (finalità strategiche della scuola, gli scopi ultimi e principali), gli aspetti curricolari e didattici (i percorsi, le attività, i contenuti, le strategie metodologiche complessive predisposte per il conseguimento delle finalità e degli obiettivi stabiliti, ma anche i tempi, gruppi, spazi, team di insegnamento), e infine gli aspetti organizzativi generali dell’istituto (le modalità di impiego dei docenti, l’articolazione dell’orario delle lezioni, gli adattamenti del calendario scolastico);
- una parte valutativa delle attività svolte e degli esiti formativi complessivi raggiunti.
Per garantire la qualità dell’istituzione scolastica è necessario ricercare la coerenza tra le tre parti del POF, perché è attraverso questa rete multifattoriale che si assicura il successo formativo dell’alunno, che non è solo “diritto allo studio”, ovvero possibilità di seguire un percorso scolastico e di fruire del sistema di istruzione, ma è “diritto all’apprendimento”, cosa ben più profonda e significativa, perché vuol dire porre lo studente nella condizione di sapere non più se ho studiato e se posso farlo, ma cosa ho imparato e a cosa mi serve.
La legge n. 107 del 13.07.2015, pur avendo apportato modifiche importanti al Sistema nazionale di istruzione e formazione, non ha cambiato lo spirito che portò alla necessità per ogni scuola di dotarsi di un POF. Non ne cambia gli intenti né l'anima, ma ne definisce ad approfondisce alcuni aspetti, trasformandolo nello strumento essenziale per la piena attuazione dell’autonomia.
Lo trasforma in PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA (PTOF) che:
- presenta un più ampio respiro temporale e, dunque, strategico rispetto a quello attuale, passando dalla annualità alla triennalità;
- risulta essere comprensivo non solo della dimensione educativa e didattica ma si fa carico anche di altri aspetti, trasformandosi nel progetto generale di scuola per il triennio;
- è come un prisma che assume vincoli e risorse e li trasforma in servizio formativo.
Dal punto di vista procedurale il PTOF:
· deve essere elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;
· è approvato dal Consiglio d’Istituto;
· viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;
· una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola;
· potrà essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre per tener conto di eventuali modifiche necessarie.
Nell'elaborare il nostro PTOF siamo partiti da quanto abbiamo sempre "scelto di fare", ovvero concentrarsi sull'alunno e sulla sua richiesta e necessità di apprendimento. Siamo sicuri che sia la qualità delle nostre convinzioni e la fedeltà nei principi di correttezza, rispetto ed impegno in quel che facciamo a determinare il successo, non la forza con cui lo dichiariamo o, ancor peggio, i sistemi con cui lo si potrebbe imporre, forti di un presunto ruolo istituzionale di dirigenti, docenti o pubblici impiegati.
Il nostro lavoro è accogliere ogni alunno, comprenderlo, istruirlo, guidarlo nel suo percorso e stimolarlo, motivarlo, formarlo nella sua qualità di “persona” e “cittadino” competente, consapevole ed onesto, perché a nulla vale avere un’organizzazione efficiente, fissare standard adeguati, avere insegnanti appassionati, genitori attenti e collaborativi se l’alunno non è consapevole e non riesce a tener fede alle sue responsabilità.
L’alunno deve essere spronato a mettersi alla prova, a lavorare con impegno e serietà, portato “a provar piacere nel far bene le cose a cui si dedica”, come il gabbiamo Livingstone.
il Dirigente Scolastico